In occasione del primo concerto che abbiamo dedicato a Marzia, don Gilberto ha scritto queste parole, proprio mentre stavamo cantando, ed è così che vogliamo ricordare Marzia.
Risuonano solenni
le voci del coro purpureo
nella chiesa affollata
nel ricordo struggente
di un volto di donna
troppo presto strappato
agli cari affetti
di parenti ed amici.
Marzia t’han
chiamata portandoti al fonte
come donna di Marzo,
il mese dell’annuncio
alla Vergine di Palestina,
inizio profumato e ventoso
dei giorni della
Primavera e dei papaveri in fiore.
era una danza la
tua vita come dolce melodia
che ora le voci
del Coro con solenne maestria
han riacceso con
toni di dolce nostalgia.
E’ un linguaggio
immortale quello della musica
che arriva fino
in cielo a danzare con gli Angeli
il ballo dell’amore e della vita
che più non finisce.
Termina il
concerto, ma non il canto e il ricordo
che palpita vivo per un giorno
che non conosce tramonto
in un eterno
giardino di fiori ormai senza più spine
a profumare un
cielo ormai senza più lacrime
perché cullati
tra le braccia di un Padre innamorato
che canta la sua
ninna nanna ai figli che piangono
custoditi dagli
Angeli per il risveglio in quel giorno
luminoso e sonoro
nella trepida attesa di un incontro
di un volto sorridente
e di una carezza eterna.
Ha colto un fiore
di Marzo profumato e luminoso
per metterlo nel
suo giardino, il Dio dell’amore;
e il canto si fa
preghiera silente ed amorosa,
mentre gli Angeli
cantano e gli Arcangeli danzano
una sinfonia eterna e melodiosa
per dire ad ogni uomo
che non si nasce
per morire, ma per un nuovo risveglio
nella casa del Padre, del Figlio e del Santo Spirito.
A gloria perenne
nei secoli dei secoli. Amen.
(don Gilberto- giugno 2010)